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| Soltanto da alcuni decenni questo borgo medievale ha cambiato il suo primitivo nome Aspra in Casperia, in onore dell’antico centro sabino - romano che sorgeva sul territorio, quasi a voler sottolineare il forte legame con le sue origini sabine. Virgilio, nel suo poema epico l’Eneide, cita Casperia come alleata del re Turno, nella battaglia contro Enea e il suo esercito. Come per quasi tutti gli altri centri della Sabina fu sotto il dominio dell’Abbazia di Farfa. Nel 1189 si organizzò in libero comune, indipendenza che non durò a lungo, se già nel 1278, giurava fedeltà alla Chiesa di Roma. Nel XV sec. passò a far parte delle proprietà dei Savelli, nobile famiglia di antiche origini medievali, stanziatasi sul territorio laziale, che ebbe innumerevoli possedimenti nei dintorni di Roma; successivamente passò agli Orsini, importante famiglia della nobiltà romana. Nel XVI secolo tornò a far parte dei possedimenti della Santa Sede. Il centro storico del paese conserva quasi intatto il suo caratteristico aspetto medievale. Sono proprio le tipiche case medievali a torri di 4/5 piani (alte e strette), ad offrire al visitatore una quinta scenografica particolare. Arrampicandosi per le tortuose cordonate, ancora ben selciate, si arriva sulla sommità del colle dove si erge la chiesa di San Giovanni Battista con antistante piazza, con la sua caratteristica torre campanaria che ha preservato quasi intatta nei secoli la sua immagine romanica con due ordini di doppie bifore; ad esclusione del coronamento in stile, che fu aggiunto in seguito, allo scopo di contenere un serbatoio dell’acqua. Nell’interno della chiesa, una notevole statua lignea di S. Sebastiano, di scuola abruzzese, del '500 è custodita nel terzo altare a destra; nell'abside la tavola di Giacomo Siciliano, firmata e datata 1524, Battesimo di Gesù. La passeggiata può proseguire intorno alla solenne cinta muraria, che ha contribuito per tanti secoli a difendere gli abitanti dell’antica Aspra. Lo storico Gregorovius visitando questi luoghi così li descrive: "Questa Aspra, la Casperia dei Romani, vero nido d’aquila, inaccessibile e inattaccabile" e definisce il panorama uno dei più belli che abbia mai visto. La visita a questo centro del reatino può concludersi con l’escursione alla Chiesa di S. Maria in Legarano che si trova poco distante (circa un Km). Nella lunetta del portale d’accesso un affresco di Bartolomeo Torresani raffigurante l’Annunciazione. Sono presenti anche resti di pavimentazione musive e parti di alcune statue provenienti da una villa romana edificata nei pressi. La chiesa a navata unica, a croce latina, con copertura a capriata, contiene nell’interno alcune opere d’arte: come l’affresco rappresentante lo Sposalizio di Maria attribuito al Torresani, alcune statue in terracotta policroma: un San Giuseppe e la Vergine; facenti parti di un presepe cinquecentesco, realizzato da maestri figulinai abruzzesi, ed una bella statua lignea policroma, dello scultore Carlo Aquilano, datata 1489, della Vergine con Bambino. Particolare attenzione merita il soffitto ligneo con travature adornate da intagli particolari. |
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